Abbiamo preso le biciclette dei bambini e siamo partiti alla volta di Oriolo Romano.
Com’è andata alla Sagra, tra file e attese?
Abbiamo parcheggiato un po’ lontano, come è giusto che sia in queste occasioni e vista anche l’affluenza di pubblico. Siamo arrivati in piazza e ci siamo messi in fila per circa 100 metri.
Dopo mezz’ora di chiacchiere, abbiamo ordinato e pagato tutto (siamo arrivati che stavano chiamando il numero 4 e noi abbiamo avuto il 349).
Dopo circa un’altra ora, abbiamo preso i vassoi e ci siamo seduti a mangiare tutti insieme dentro il parco di Villa Altieri: bellissimo!
Tutto perfetto, tutto ordinato, tutto gestito e assistito splendidamente da circa 150 oriolesi.
Abbiamo trovato tanta passione e tanti sorrisi da parte di tutti. E questa sagra viene perfezionata ogni anno di più!
Bravissimi!
Cibo, vino e dolci ottimi e al prezzo giusto. Pomeriggio in bici per i bimbi e a piedi per noi tra il parco e le olmate.
Abbiamo terminato la giornata di sole seduti tra i prati del campo di rugby. Una bellissima giornata di natura e di sole regalataci dalla gente di Oriolo.
Perché non una vera sagra a Bracciano?
Facciamo un piccola riflessione companilistica: noi a Bracciano, oggi come oggi, saremmo in grado di regalare giornate come queste ai turisti e a noi stessi?
Fatevi questa domanda e datevi una risposta.
Secondo me, NO.
Allo stato attuale, con le nostre stupide divisioni, nella nostra inedia, in mezzo ad una guerra giudiziaria e di chiacchiere, non saremmo in grado di lavorare insieme per settimane intere al fine di portare un po’ di gioia e divertimento agli altri.
Non ci interessa di avere una bella immagine, ordine, pulizia, simpatia. A noi interessa la chiacchiera, il pettegolezzo, l’invidia, il preferire che gli altri facciano qualcosa gratis per tutti, mentre noi parliamo, sparliamo, postiamo.
Guardate tutte le esperienze passate a Bracciano: sagre, feste, carnevali, concerti. Tutto organizzato in passato grazie ai Rioni, grazie al lavoro, alla pazienza, alla voglia di fare dei nostri zii e dei nostri nonni.
Ma oggi si potrebbe fare qualcosa?
Ammettiamolo: quanti di noi si sforzerebbero attivamente per settimane a lavorare in tutti i ritagli di tempo, fine settimana compresi, per contribuire alla riuscita di un evento?
Che ci frega? Abbiamo i rioni, abbiamo l’associazione commercianti… Perché ci dovremmo sforzare di fare qualcosa in più?
Ecco la risposta.
Ecco perché a Bracciano questi eventi non sarebbero possibili.
Quindi? Che si fa?
Per avere questo tipo di eventi bisognerebbe mettersi tutti insieme. Lasciare da parte le divisioni di qualsiasi tipo, i pettegolezzi, gli inciuci, i sotterfugi, i non detti.
Rinunciare a tutti personalismi: TUTTI!
Bisognerebbe sederci, elaborare un progetto comune. Ricominciare a voler bene al paese e a noi stessi. Coinvolgere i giovani.
La-vo-ra-re.
E dopo?
Dopo tutto avrebbe un senso, anche la politica, secondo me.
Finirebbe la divisione tra Guelfi e Ghibellini, saremmo persone migliori, voteremmo anche meglio.
E Bracciano sarebbe finalmente un bel posto.
Bel film, vero?