Finalmente la luce per l’Ospedale Padre Pio

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Ingresso Ospedale Padre Pio – Bracciano

Come visto negli ultimi anni, con accelerazione negli ultimi mesi, l’Ospedale Padre Pio (Bracciano) ha avuto sorti alterne. Siamo partiti dalla situazione di degrado iniziale all’annuncio della chiusura da parte della Polverini (ringraziamo Dio di avercela tolta dalle scatole); dal ridimensionamento del nosocomio all’annuncio della chiusura da parte del “magico” duo Zingaretti-Quintavalle.

In tutto questo i sindaci del comprensorio, capitanati dal Sindaco di Bracciano, non sono stati sempre a guardare. Tra disperazioni e manifestazioni varie sono stati prodotti un po’ di ricorsi alla Giustizia Amministrativa che hanno dato ragione ai sindaci, anche se solo parzialmente.

Dopo lotte e controlotte, ci eravamo lasciati con l’ennesimo ricorso contro le decisioni della Regione Lazio in tema di sanità che prevedevano la chiusura dell’Ospedale Padre Pio (ancora?!?).

Ospedale Padre Pio – Qui un po’ di storia:

Ospedale Bracciano: il grande inganno
Ospedale Padre Pio: Cosa è successo veramente
Ospedale di Bracciano: a che punto siamo?
Ospedale di Bracciano: quale futuro?

Finalmente l’Ospedale Padre Pio riapre!

Ebbene, lo scorso 9 maggio, il Sindaco annunciava:

“La buona notizia è che entro pochi giorni ci sarà il nuovo Decreto del Commissario ad acta Zingaretti, che darà definitivo respiro all’Ospedale Padre Pio di Bracciano.
L’accordo prevede:
-20 posti letto di medicina
-25 posti letto di chirurgia e ortopedia
-10 posti di degenza limitata (week surgery)
-05 posti letto di osservazione breve (obi)
-classificazione Ospedale di pronto soccorso h24 e pertanto inserito nella rete regionale dell’emergenza.
Le istituzioni hanno svolto il loro compito, mantenendo aperta e viva la battaglia per la salvaguardia del Padre Pio e dei livelli essenziali di assistenza.
Ora tocca agli operatori della sanità di fare il loro compito e mantenere un buon livello del servizio sanitario a favore dei cittadini.
Il risultato è frutto dell’impegno serio e costruttivo di molte persone: del Comitato per la salvaguardia della salute, dei sindaci di Manziana,Trevignano Romano, Anguillara e Canale Monterano, della disponibilità del responsabile dell Cabina di Regia Alessio D’Amato, del Presidente Zingaretti, dei rappresentanti politici del territorio, dei dipendenti medici e non dell’ospedale, di “alcune” forze politiche dei Comuni richiamati che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno.Ma soprattutto il risultato positivo raggiunto, è il frutto della capacità di ascolto e di confronto che ad un certo punto ha prevalso sulle contrapposizioni e sulle reciproche posizioni.
Tutti abbiamo lavoraro per il raggiungimento di un preciso obiettivo: mantenere nel territorio una risposta seria e professionale ai bisogni di sanità dei cittadini.
Una “chiosa” finale : come sempre ci sono molti che fanno “fatti” ed alcuni che declamano solamente parole”.

Ma non ci credo! Riapre l’Ospedale Padre Pio, anche se ridimensionato? E cosa è successo? Intendo: cosa è successo veramente?

Dice bene, secondo me, l’Assessore Mauro Negretti qui:

“Sostanzialmente è stato rispettato l’impianto prospettato, ossia un ospedale di Pronto Soccorso con 20 posti di medicina, 25 posti di area chirurgica – chirurgia ortopedica, per i quali lotteremo affinché vengano portati a 30, per creare due unità da 15 posti ciascuna -, 10 posti di day hospital chirurgici. La cosa importante ora è da un lato capire come comportarci con il Tar, dall’altro affrontare, dopo il decreto, lo scoglio più difficile, trovare le risorse per dare forma alla riqualificazione”.

Detto papale papale, Zingaretti ha fatto secondo me questa concessione “parziale” aspettandosi il contestuale ritiro del ricorso presentato dai sindaci del bacino per evitare di sconvolgere tutto il bel piano di razionalizzazione della sanità del Lazio prodotto illo tempore.

Tutto ok! Adesso dove prendiamo il personale?

Sempre Negretti dimostra comunque preoccupazione per la carenza endemica di risorse nell’Ospedale Padre Pio che andrebbe sicuramente peggiorando quand’anche il decreto venisse attuato: mancano infatti infermieri, personale medico, chirurghi di emergenza, tanto per i turni quanto per gli intereventi. Se poi pensiamo che questo “polo” dovrebbe coprire un’area di 200.000 residenti… stiamo freschi!

Ricapitolando: il Commissario Ad Acta Zingaretti dovrebbe emettere un decreto dove si dice che l’Ospedale Padre Pio ritornerà ad essere un Ospedale di Pronto Soccorso; il decreto dovrà essere recepito dalla ASL RMF; l’atto aziendale dovrà poi essere presentato per discussione alla Conferenza dei Sindaci.

Insomma: la strada è ancora lunga. Consideriamo poi che, se non “fermata”, la Giustizia Amministrativa potrebbe accogliere il ricorso presentato al TAR dai Sindaci, mettendo a carte e quarantotto tutto il piano regionale per la sanità. Praticamente un nuovo terremoto.

Arrivederci alla prossima puntata.

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