Per tornare a “respirare” dovremmo fare principalmente 2 cose:
1) pagare gli interessi correnti
2) ridurre la percentuale di debito sul PIL
Riguardo al punto 1 mi viene spontaneo pensare: perché non tassiamo i patrimoni? Potremo risolvere 2 problemi: quello dell’evasione fiscale e quello del saldo degli interessi sul debito.
In questo modo non saremmo più obbligati verso banche e fondi ma solo verso “noi stessi”. L’andamento dei tassi non sarebbe strettamente dipendente dalle ondate speculative, ma fissato da una authority.
Risolto anche questo problema bisognerà anche affrontare quello delle perdite endemiche delle nostre banche: torniamo alla separazione tra banche commerciali e banche d’affari e basta sostegni! Sono delle S.p.A.: che trovino le risorse sul mercato, altrimenti che falliscano.
In ultimo, ma non ultimo, dobbiamo perseguire anche una politica seria di riduzione della spesa se non vogliamo che il debito rimanga ai livelli attuali.
Facciamo una piccola considerazione: in italia ci sono circa 3,3 milioni di dipendenti statali su una popolazione attiva di circa 24,3 milioni di persone. Quindi circa il 13% dei lavoratori in Italia è alle dipendenze dello stato; questi costano circa 170 miliardi di Euro all’anno.
Non si potrebbe pensare di economizzare su questa voce omogeneizzando il contratto del pubblico impiego con quello del privato? Ad esempio vincolando parte della retribuzione alla produttività? Introducendo la mobilità? Evitando il turn over in molte amministrazioni?
Io non ci trovo nulla di scandaloso, anzi! Guardando la cosa da un’altra angolazione mi viene da chiedere: perché io dipendente del settore privato dovrei essere discriminato?
Credo che il lavoro statale, utilizzato per decenni come ammortizzatore sociale in molte regioni, possa conquistare in questo modo una nuova dignità ed essere veramente produttivo, rispettato e rispettabile.
Gli italiani devono crescere e darsi una mossa oppure finiremo veramente come i greci. Per questo bisogna, oltre che fare sacrifici, anche cambiare mentalità, modo di vivere. Solo così riusciremo a “risorgere” e a renderci veramente indipendenti dalla finanza e dalla speculazione.
A memoria l’unica volta in cui lo Stato ha prestato denaro ad alcune banche è stato con i Tremonti Bond, ad un tasso intorno al 7,5% se ricordo bene. Infatti le banche che hanno accettato quel prestito l’hanno poi restituito alla prima occasione.
Ma io infatti sono contro gli aiuti alle banche. Per me le banche andrebbero prima riconvertite o in commerciali o in banche d’affari e poi “lasciate al loro destino”.
[…] Perché non far sottoscrivere i bond direttamente agli italiani? Sarebbe più logico fidarci di noi stessi e girare gli interessi direttamente nel circuito interno! […]