Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Roma Capitale: Risultati

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Palazzo Valentini

Ieri, domenica 5 ottobre 2014, si sono tenute le elezioni di II livello del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Alle 17 l’affluenza per le elezioni di Roma Metropolitana e’ stata del 76.95%. Questo e’ il dato diffuso dalla provincia di Roma. Nel dettaglio, al seggio 1, (con popolazione fino a 10.000 abitanti), sono andati al voto 604 elettori su 863 aventi diritto. Al seggio 2 (con popolazione superiore ai 10.001), hanno votato 692 elettori su 821 aventi diritto. (ANSA)

La partecipazione dei Sindaci e dei Consiglieri è stata quindi elevata, tant’è che la fila per entrare a Palazzo Valentini (dove erano allestiti i seggi) è quasi sempre arrivata fino alla strada.

Gli amministratori dei comuni della Provincia intervistati hanno quasi tutti espresso criticità verso il nuovo Ente già a partire dall’elezione del Consiglio Metropolitano che, per legge e per adesso, è un organo elettivo di II livello quindi non eletto direttamente a suffragio ma solo dai rappresentanti dei cittadini e senza programmi esposti.

Il Consiglio Metropolitano, oltre ad essere un organo non rappresentativo è stato anche criticato perché espressione dei comuni più popolati (leggi ROMA) in quanto il voto di un consigliere romano conta praticamente 14 volte il voto di un Sindaco di un comune della Provincia (medione).

Altra critica, secondo me ingiustificata, è stata quella dell’eccessiva tempestività di questa elezione. Ma visto che la legge n.56 che ha introdotto le città metropolitane è ormai di Aprile, di quale eccessiva tempestività parliamo? Alcuni rappresentanti lamentano, poi, che se fosse stato per loro avrebbero abolito le Regioni e non le Province, che sono state sempre più vicine ai territori e che hanno fatto da contraltare al potere della Capitale.


Consiglio Metropolitano: intervista al Sindaco Marino

 Ieri ha votato anche il Sindaco di Roma Marino che, per legge, sarà anche il Sindaco della Città Metropolitana. Qui di seguito un’intervista dell’ANSA:
“Sono molto concentrato su questo voto per l’importanza storica che riveste. Stiamo finalmente dopo 40 anni affrontando questo processo di transizione così significativo per il nostro Paese. Non è una votazione come le altre è una votazione che cambia il volto delle istituzioni del nostro Paese e c’è la necessità di concentrarsi molto sul lavoro nelle prossime settimane, perché avere la responsabilità di primo cittadino di 121 Comuni che diventano la grande città metropolitana significa assumersi la responsabilità della scuola media superiore di Ardea, per esempio, o dei trasporti pubblici delle nostre città, degli spostamenti dei turisti da Civitavecchia a Roma, del completamento dei ciclo dei rifiuti in una società che deve essere sempre più attenta alla reimmissione nel ciclo industriale di plastica, vetro, carta, cartone“.

Sulla nomina del Vicesindaco Marino ha così continuato:

“Io devo attendere i risultati delle elezioni ma ho la ferma volontà di uscire da ogni schema e scegliere, sia per il vicesindaco sia per i delegati delle aree strategiche, le persone che piu’ si dimostreranno interessate, appassionate, diligenti per il ruolo che dovranno svolgere.
Quindi sceglierò capacità e impegno e spero di ottenere i risultati, non accordi sulle poltrone. Sono orientato a scegliere la candidatura che sarà più rappresentativa in termini di capacità professionale, lavorativa e di visione di una città che deve guardare al 2025 e non alle correnti nate nel secolo scorso.
Un importante membro del mio partito mi ha chiesto di quale corrente fosse una persona della mia giunta io gli ho detto che purtroppo in questa materia sono drasticamente bocciato: non conosco la geografia delle correnti, non mi interessa e non mi appassiona”.

Come avete letto, di carne al fuoco ce n’è tanta. Tutti se ne rendono conto. Su tutti comunque, e anche su di noi, pesa ancora tanta incertezza che, spero, possa essere fugata nei mesi a venire in fase di redazione dello Statuto.

Il mio augurio è che in questa fase così delicata i nostri amministratori sappiano interpretare le esigenze dei nostri territori, comunicare e fare fronte comune con i nostri “vicini” e allineare costantemente la popolazione sul futuro prossimo.

 Aggiornamento: i risultati

Secondo i primi calcoli la composizione del consiglio della Città metropolitana dovrebbe essere questo:

  • 14 eletti Pd,
  • 4 Forza Italia,
  • 2 Nuovo centro destra,
  • 2 Movimento 5 stelle,
  • 1 Fd,
  • 1 Sel.

Il più votato tra i Dem, e in assoluto, è stato il presidente dell’Aula Giulio Cesare, Mirko Coratti, che ha preso 43 voti puri (di cui 5 a Roma e il resto nei territori) che si traducono in 5.888 voti ponderati (quelli della Capitale hanno un ‘peso’ maggiore, a seguire quello degli altri centri in base al numero degli abitanti).

A seguire ci sono

  1. Svetlana Celli con 4.401,
  2. Mauro Alessandri con 4.241,
  3. Michela Califano con 3.366,
  4. Marco Palumbo con 3.325,
  5. Gianni Paris con 3.277,
  6. Pierpaolo Pedetti con 3.051,
  7. Orlando Corsetti con 3.024,
  8. Danilo Sordi con 2.999,
  9. Pasquale Boccia con 2.965,
  10. Massimiliano Borelli con 2.942,
  11. Dario Nanni con 2.350,
  12. Antonio Stampete con 2.259,
  13. Federico Ascani con 1.973.

Ecco, quindi, la composizione del nuovo consiglio della Città Metropolitana:

  • Per il Pd risultano eletti Mirko Coratti, Svetlana Celli, Mauro Alessandri, Michela Califano, Marco Palumbo, Gianni Paris, Pierpaolo Pedetti, Orlando Corsetti,  Danilo Sordi, Pasquale Boccia, Massimiliano Borelli, Dario Nanni, Antonio Stampete, Federico Ascani.
  • Per Forza Italia: Andrea Volpi, Massimiliano Giordani, Ignazio Cozzoli, Carlo Eufemi.
  • Per il Movimento 5 stelle: Emanuele Dessì e Enrico Stefano.
  • Per Ncd: Alessandro Priori e Marco Pomarici.
  • Per Fdi: Marco Silvestroni.
  • Per Sel: Gemma Azuni.

 

 

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