Come ci si sente in uno stato americano di fine ‘800?
Ecco, questo è quello che mi chiedo quando penso a una donna che, per motivi su cui non voglio, non posso indagare e che nemmeno mi devono interessare, deve ricorrere all’aborto in Italia.
Si, perché noi pensiamo di essere un popolo abbastanza civilizzato ma, quando vedo le statistiche riguardanti e medici obiettori di coscienza in Italia, mi vien da mettermi le mani nei capelli: nel Lazio, per esempio, circa l’80% dei medici ginecologi che possono praticare l’aborto è ufficialmente obiettore di coscienza.
Badate bene: il Lazio non è la regione messa peggio in quanto a praticabilità dell’aborto, anzi!
Guardate questo bell’articoletto di qualche tempo fa di Repubblica:
Articolo di Repubblica: Aborto, legge 194 e medici obiettori: ecco i dati regione per regione
L’indagine, condotta da @chiaralalli e @suxsonica, individua 31 strutture italiane con il 100% di obiettori, quasi 50 con il 90% e oltre 80 che superano l’80%. Chiediamo ai Ministri Speranza e Cartabia subito i dati aperti. #MaiDati https://t.co/t6GkLsUlxp
— Associazione Luca Coscioni (@ass_coscioni) May 17, 2022
Insomma, siamo alla negazione più forte di una legge dello Stato! la legge194!
Perché questo è reso possibile?
Perché un medico obiettore di coscienza può operare in emergenza in una struttura ginecologica pubblica?
Perché in Italia è permesso tutto questo, in barba alle vigenti leggi?
Perché dobbiamo dire e fare sempre il contrario di tutto?
Poi non ci lamentiamo se, dall’estero, ci dipingono come mangiatori di pizza e spaghetti e suonatori di manolino: effettivamente non siamo seri e, anche in questa occasione, non perdiamo occasione di dimostrarlo.