Aborto in Italia: donne, come vi sentite nell’Alabama del 1800?

Come ci si sente in uno stato americano di fine ‘800?

Ecco, questo è quello che mi chiedo quando penso a una donna che, per motivi su cui non voglio, non posso indagare e che nemmeno mi devono interessare, deve ricorrere all’aborto in Italia.

Si, perché noi pensiamo di essere un popolo abbastanza civilizzato ma, quando vedo le statistiche riguardanti e medici obiettori di coscienza in Italia, mi vien da mettermi le mani nei capelli: nel Lazio, per esempio, circa l’80% dei medici ginecologi che possono praticare l’aborto è ufficialmente obiettore di coscienza.

Distribuzione percentuale dei medici obiettori di coscienza in Italia per singola regione. Regione con percentuale più bassa: Valle D'Aosta con 13,3% di medici obiettori. Regione con percentuale più alta: Molise con 93,3% di medici obiettori di coscienza.

Badate bene: il Lazio non è la regione messa peggio in quanto a praticabilità dell’aborto, anzi!

Guardate questo bell’articoletto di qualche tempo fa di Repubblica:

Articolo di Repubblica: Aborto, legge 194 e medici obiettori: ecco i dati regione per regione

Insomma, siamo alla negazione più forte di una legge dello Stato! la legge194!

Perché questo è reso possibile?

Perché un medico obiettore di coscienza può operare in emergenza in una struttura ginecologica pubblica?

Perché in Italia è permesso tutto questo, in barba alle vigenti leggi?

Perché dobbiamo dire e fare sempre il contrario di tutto?

Poi non ci lamentiamo se, dall’estero, ci dipingono come mangiatori di pizza e spaghetti e suonatori di manolino: effettivamente non siamo seri e, anche in questa occasione, non perdiamo occasione di dimostrarlo.

Ad maiora!

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