Sblocca Italia: il costruzionismo di Di Battista

Sblocca Italia - Alessandro Di BattistaSul tema “Sblocca Italia” stamattina un mio contatto su Facebook ha ri-postato, come va di gran moda nell’ultimo periodo, una foto dal profilo dl Alessandro Di Battista.
Credo che ri-postare Di Battista sia in qualche modo rassicurante per chi lo fa: ha la faccia da bravo ragazzo, dice sempre cose giuste (saranno anche vere?), sembra il vicino di casa semplice e carino.

 

Questo che riporto è il post “incriminato”:

Tutto bello, tutto nobile!
Ma vi siete chiesti se quello che ‘sto tipo e il suo boss riportano pedissequamente sia vero? Se sia davvero una minaccia? Se, magari, chi pensa e scrive le leggi lo fa per primario interesse nazionale?
Non lo so, ne dubito. Mi pare che al giorno d’oggi siano tutti un po’ alla ricerca di facili verità pre-confezionate. Mi pare che nessuno abbia voglia di approfondire o confermare quanto legge e diffonde con tanta faciloneria.

Sblocca Italia

Lo Sblocca Italia è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12.9.2014 il Decreto Legge n. 133/2014.

Di Battista parla degli articoli del decreto che riporto qui in basso:

Articolo 7 – Norme in materia di gestione di risorse idriche e dissesto idrogeologico

In considerazione della violazione da parte dell’Italia dell’obbligo comunitario di dotare tutti i comuni e i relativi “agglomerati” di sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane viene prevista la modifica all’articolo 124 del D.Lgs.vo 152/2006 che affida più poteri alle regioni per gli interventi sugli scarichi e sugli impianti di depurazione. Viene inoltre previsto l’obbligo per gli enti locali di partecipare all’organizzazione dello svolgimento dei servizi pubblici locali effettuato dall’ente di governo appositamente disegnata (es: Autorità d’ambito). L’adesione all’ente di governo è rafforzata dalla previsione di affidare potere sostitutivo al Presidente della Regione. Sono inoltre, sempre in tema di servizio idrico integrato, apportate modifiche alle procedure di affidamento prevedendo che alla successiva scadenza della gestione di ambito, l’ente competente dispone l’affidamento al gestore unico di ambito entro i sei mesi antecedenti la data di scadenza dell’affidamento previgente. Il soggetto affidatario gestisce il servizio idrico integrato su tutto il territorio degli enti locali ricadenti nell’ambito territoriale ottimale. Vengono inoltre aggiornati, in considerazione anche del ruolo dell’Autorità per l’energia in tema di servizio idrico, i rapporti in essere, basato su convenzioni tipo, tra l’ente competente e il soggetto gestore.

In aggiunta, è previsto lo sblocco di 2,3 miliardi di euro (la metà dei quali fondi europei) per interventi contro il dissesto idrogeologico e di 110 milioni di euro per sistemare i fiumi nelle aree metropolitane già colpite da alluvioni.

Articolo 25 – autorizzazione paesaggistica

Eliminata l’autorizzazione paesaggistica per alcuni interventi di efficienza energetica e per impianti a fonti rinnovabili.

Articoli 33 e 34 – bonifiche

Introdotte misure di semplificazione degli interventi di bonifica, specialmente quelle da amianto, e avvio di un nuovo modello di governance territoriale basato sugli accordi di programma per le aree di crisi industriale. L’intento della articolata disciplina introdotta con il decreto Destinazione Italia sulle bonifiche nasce dall’idea di “sbloccare” situazioni decennali in cui le bonifiche non si sono fatte in territori dove il binomio inquinamento/crisi aziendale ha prostrato intere comunità, con pregiudizio diffuso per l’ambiente, la salute dei cittadini ma anche l’economia, l’occupazione, il benessere delle persone.
Tempi ultra-ristretti per l’iter procedurale che porta agli interventi di bonifica dei siti contaminati. Dai 45 giorni di tempo concessi alle Agenzie Regionali Ambientali per verificare l’operazione di bonifica effettuata si passa ai 15 giorni. Viene introdotto, inoltre, il principio del silenzio-assenso.

Articolo 35 – incenerimento

L’articolo contiene misure urgenti per l’individuazione e la realizzazione di impianti di recupero e di incenerimento dei rifiuti urbani, considerati infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale.

Articolo 36 – Misure a favore di interventi di sviluppo delle regioni per la ricerca di idrocarburi

La norma integra la disciplina del Patto di Stabilità interno prevedendo l’esclusione delle spese sostenute dalle Regioni per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi, tenuto conto delle maggiori entrate riscosse dalla Regione dal meccanismo delle royalties.

Articolo 37 Misure urgenti per approvvigionamento e trasporto gas naturale TAP

La disposizione sancisce il carattere strategico dei gasdotti di importazione dall’estero, dei terminali Gnl, degli stoccaggi, delle reti nazionali e delle opere connesse. Sul fronte autorizzativo si prevede che i soggetti titolari o gestori di beni demaniali, strade pubbliche, aeroporti, ferrovie, partecipino attivamente all’iter indicando le modalità di attraversamento, ma, in caso di mancata comunicazione entro i termini, lo stesso soggetto che richiede l’autorizzazione potrà concludere comunque la procedura.

Infine, all’Autorità è dato mandato di introdurre a partire dal 2015 tariffe di stoccaggio che incentivino in particolare le prestazioni di punta.

Articolo 38 Valorizzazione delle risorse energetiche nazionali

Vengono potenziati gli strumenti autorizzativi per snellire le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo che sono considerate attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili. L’articolo inoltre introduce il titolo concessorio unico per la ricerca e coltivazione di idrocarburi con termini perentori per la definizione del disciplinare tipo e quello di 90 giorni agli interessati per presentare le istanze relative ai titoli vigenti e ai procedimenti già in corso. Previsti inoltre progetti sperimentali offshore fino a 5 anni in ambiti posti in prossimità di aree di alti Paesi rivieraschi oggetto di attività di ricerca e produzione di idrocarburi con l’obiettivo di accertare eventuali fenomeni di subsidenza.

Considerazioni personali

Partiamo subito da un presupposto fondamentale: non credo che l’Italia si possa economicamente rialzare e possa prosperare (tirar fuori da mangiare e benessere per tutti) trasformando se stessa in un enorme e unico Mulino Bianco. Credo sia questo in primis il senso dello Sblocca Italia.

Detto questo, trovo che il post di Di Battista sia davvero “paraculo”. Trovo inoltre che sia molto facile credere alla sua faccia “pulita”.
Leggendo il DL sopra riportato (Sblocca Italia), mi pare però di leggere un’altra versione, un’altra storia, un’altra verità.

Di favori ai petrolieri non ce ne sono ma si parla di interesse strategico nazionale! Volete che l’Italia continui a comprare gas da quel sant’uomo di Putin e si continui a rifornire di petrolio (ove necessario) dai paesi del Medio Oriente? Oppure volete che ci si possa rifornire dove e da chi vogliamo? Vogliamo vedere se riusiamo a tirar fuori degli idrocarburi dai nostri territori? Vogliamo anche snellire le procedure di autorizzazione per gli impianti di rinnovabili (vi ci riempite tanto la bocca)? Oppure vogliamo continuare a pagare come facciamo oggi? Poi però non vi lamentate quando vi arrivano le bollette, eh!

Io voglio un paese che possa dire la sua in tema di economia e di gestione delle fonti di energia. Non un paese comunque dipendente dalle scelte di altri. Continueremo ad avere bellissime spiagge, posti da sogno ed aree industriali, magari ben tenute (spero).

Per quanto riguarda la privatizzazione dell’acqua: nello Sblocca Italia si dice che, visto che già siamo in violazione di obbligo europeo, bisogna affidare più poteri alle regioni per gli interventi sugli scarichi e sugli impianti di depurazione e che bisogna affidare il servizio ad un gestore unico con cui gli enti preposti dovranno stipulare delle convenzioni. Saranno comunque fatte salve le competenze dell’Autorità per l’Energia in tema di servizio idrico. In aggiunta, è previsto lo sblocco di 2,3 miliardi di euro (la metà dei quali fondi europei) per interventi contro il dissesto idrogeologico e di 110 milioni di euro per sistemare i fiumi nelle aree metropolitane già colpite da alluvioni.

Sugli inceneritori (termovalorizzatori e pirolisi) ho già scritto un altro articolo che ritengo molto esplicativo (leggi qui). Il fatto che un impianto moderno di termovalorizzazione tout court, o unito in catena ad un TMB e ad un impianto a pirolisi, faccia venire il cancro lo dice Di Battista ed i suoi. Visti i valori delle emissioni degli impianti di nuova generazione, a me la cosa fa un po’ ridere.

Poi diciamocela tutta: finché in Italia (e nel mondo) continueremo a produrre rifiuti da qualche parte dovremo pur metterli e smaltirli. Oppure volete sempre il solito Mulino Bianco e volete pagare anche per esportare i rifiuti verso altri lidi? Poi però non vi dovete nemmeno lamentare nemmeno delle bollette per lo smaltimento…

Insomma, che vi devo dire? Se ri-postate roba come quella di Di Battista o dei suoi fantasmagorici mentori senza approfondire poi ci dovete stare se qualcuno approfondisce per davvero e scrive…

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