Ospedale Bracciano: il grande inganno

Ospedale Bracciano: già dalla scorsa settimana, guardando all’articolo di Benedetta Onori de Il Lagone sul convegno organizzato dai Lions, mi era venuto più di un sospetto sul destino ancora incerto del nostro nosocomio.

Giuseppe Quintavalle, direttore generale dell’ Asl RMF, ha in questa sede presentato la situazione ed ha dato una lettura delle possibili e future manovre che la Regione potrebbe sostenere:

“Cercheremo di attuare le definizioni che risulteranno essere le migliori e le maggiormente praticabili all’interno di un piano concessoci. Il nostro obiettivo è quello di ottenere una rimodulazione più vicina alla perfezione delineata in primis dai bisogni del singolo cittadino. La scelta di abilitare l’ospedale San Paolo di Civitavecchia come centro esecutivo dell’Asl Rmf è stata dettata dalla qualità dei servizi che questo può somministrare, senza nulla togliere agli altri centri d’intervento del territorio e dalla visione geografia e organizzativa della realtà. Ricordiamoci che la difficoltà non è tanto quella di mettere d’accordo 17 Sindaci, bensì tre assi territoriali diversi tra loro per bisogni e reazioni sociali”.

 Non so voi, ma io trovo già parecchio “agghiaccianti” le parole di questo burocrate. Praticamente il sig. Quintavalle sostiene candidamente che non gliene frega assolutamente niente di tutti gli assi territoriali che non siano Civitavecchia in quanto, nel nosocomio di questa città, la qualità potenziale dei servizi sarebbe più alta. Ma alta per chi? Per chi ci arriva, dico io! Sostanzialmente si sostiene che chi non abita a Civitavecchia può pure “schiattare” e andare a Roma.

Ospedale Bracciano: Articolo su Il Messaggero del 03/11/2014

“In corsia la stagione del taglio dei posti letto è finita. Ci sarà solo una ridistribuzione: 230 saranno ridotti a Roma per rafforzare l’area metropolitana (in particolare Tivoli-Monterotondo e Civitavecchia-Tiberina) e le altre province. [omissis] C’è un numero che ha salvato Roma e le altre province: i 300 mila abitanti in più censiti nel Lazio, che hanno consentito di ottenere 400 milioni in più dal fondo sanitario e fanno sì che sia già rispettato il rapporto di 3,7 posti letto ogni mille abitanti. Il nuovo sacrificio di 700-800 unità dunque non sarà più necessario. [omissis]
BRACCIANO E CIVITAVECCHIA Spostandoci nel territorio dell’Asl Roma F, emerge che l’Ospedale Bracciano seguirà lo stesso modello di Monterotondo come organizzazione e per il pronto soccorso il servizio sarà garantito dai dipendenti dell’ospedale di Civitavecchia. Sono previsti 40 posti letto. Nell’Ospedale di Bracciano (ma lo stesso vale per Monterotondo e Subiaco) dovrà essere realizzata una elisuperfìce entro la fine del 2015. Entro dicembre, invece tutti i pronto soccorso saranno collegati in rete per la trasmissione di immagini e consulenze a distanza.
E Civitavecchia? All’ospedale San Paolo più 58 posti letto (4 cardiologia, 19 in area medica, 14 in area chirurgica, 7 in medicina d’urgenza, 7 in psichiatria e 7 in ostetricia).”

Intervento su Facebook del Sindaco Giuliano Sala

Credo che questo post sia chiarissimo: l’ospedale viene tenuto in vita solo come piccolo presidio di primo soccorso, come stazione di transito verso altri ospedali. Tutti i nuovi posti letto sono stati infatti destinati a Civitavecchia che, come indicato dal Quintavalle, è l’unico Ospedale di qualità riconosciuto da Roma al confine con la Toscana (!?!?).
A questo punto mi vien da chiedere: ma il Consiglio di Stato cosa sentenzia a fare? O questi atti sono puramente simbolici o qualcuno la sta facendo sporca. Non mi interessa che questo “qualcuno” sia Zingaretti, Quintavalle, Renzi, Berlusconi, Grillo, Pippo, Pluto o Paperino. Mi interessa solo che l’Ospedale Bracciano venga ripristinato e che possa dare servizi agli abitanti della zona lacustre e non. E non credo di essere il solo a pensarla così.

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