In ogni spunto e riflessione, il rappresentante medio del Pd (pochissime eccezioni, ma un nome va fatto: Enrico Rossi) riesce a esprimere – e spesso realizzare – posizioni chiaramente “moderate”. Ma furbescamente ammanta tutto ciò con la parolina magica: “riformismo”. Tradotto, lo smantellamento dello Stato sociale. Però graduale. Spacciando per una cosa di sinistra – appunto – la gradualità in questa rincorsa verso un destino considerato ineluttabile. Vedi l’avvincente storia della riforma Fornero (articolo 18).
Si fa un gran parlare di coalizioni, alleanze, liste civiche. Sui programmi, silenzio totale. Siccome destra e sinistra esistono eccome, anche se Beppe Grillo dice di no, un elettore medio di sinistra (non il comandante Marcos) a un eventuale governo progressista chiederebbe: abolirete la legge Biagi? Farete tornare l’articolo 18 così com’era? Inchioderete i Marchionne di questo Paese alle proprie responsabilità? Metterete una patrimoniale vera? Riporterete a casa le truppe in Afghanistan e in Iraq? Garantirete a due persone dello stesso sesso la possibilità di sposarsi? Il testamento biologico sarà finalmente legge?
Chi conosce minimamente il Pd, così com’è composto e guidato oggi, sa che la risposta a queste sette semplicissime domande è “no”. Ecco perché il Pd non è di sinistra. Ed ecco perché continuare a sperare in un ravvedimento di chi lo guida è tempo perso. (Ps: nel Pd una cosa bella c’è. Sono gran parte dei suoi militanti e simpatizzanti, che invece direbbero dei convinti “sì” a quelle sette – banalissime – richieste).
Matteo Pucciarelli
via Pucciarelli: ecco perché il Pd non è un partito di sinistra | AgsCosmoWeb.
Ottimo articolo di Pucciarelli. Io la penso esattamente allo stesso modo:
Nella frase “levarsi dai coglioni il mondo del lavoro per sposare il mondo dei datori di lavoro” ha detto praticamente tutto. Il passaggio è esiziale e mi sembra che il PD sia arrivato al punto di non ritorno; secondo me è ormai “irrifondabile”.
Sarà possibile trovare spazio in Parlamento per una nuova proposta, un nuovo soggetto politico che sappia veramente incarnare i temi e le proposte della sinistra moderata che, de facto, non esiste più?
Se si: quando?