ACEA ATO 2: la Raggi cancella gli aumenti dell’acqua? No, li rimanda con gli interessi…

Gli aumenti dell’acqua pianificati dall’Autorità per L’Energia (l’aumento del 4,9% della tariffe dell’acqua previsto già per il periodo 2016-2019) sono stati fermati. Questo è quanto afferma Virginia Raggi, Sindaco di Roma e Sindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Annunciazione, annunciazione!

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Aumenti scongiurati? Tutti contenti dunque.

Ebbene, non è proprio così… Scopriamo il perché.

Tralasciando il tifo politico (cosa che spesso non riusciamo a fare) e guardando invece alle nostre tasche, succede questo: il Sindaco di Roma ha semplicemente rimandato l’aumento tariffario al prossimo anno, non lo ha “fermato”. Quindi la Raggi dice una balla. Semplicemente pagheremo il 4,9% in più nella bolletta dell’acqua l’anno prossimo.

“Va bene lo stesso” direte voi.

Eh no! Non va bene perché all’ACEA, in virtù di questa dilazione (“dilazione” e non “eliminazione”) degli aumenti, verranno riconosciuti gli interessi. E chi li pagherà? Noi, ovviamente.

Contenti? Beh, io no! Non sono contento perché già abbiamo avuto un aumento della TARI del 35% (regalo di commiato del Commissario Prefettizio). Adesso poi questa bella storia.

Mi fa sorridere poi quando la Raggi dice: “il M5S questo aumento lo ha fermato”, il che non è vero, “avanzando una proposta che soddisfa anche i soci privati di ACEA”. Grazie: gli paghiamo anche gl interessi!!!!

Un altro campanello d’allarme

Il Sindaco di Fiumicino (PD) ha scritto una lettera aperta al Sindaco di Roma. In un passaggio di questo scritto si legge:

“Vorrei ricordare, per correttezza, che su 130 sindaci ne erano presenti solo 41 e che tra questi, in 26, hanno votato con lei. Non ne faccio una questione di partito, perché tra i 26 ci sono stati anche sindaci del mio stesso schieramento politico. Al momento di decidere ci sono stati 4 astenuti e 11 hanno votato contro, tra questi anche chi rappresentava il Comune di Fiumicino. La maggioranza assoluta dei sindaci riuniti in assemblea, in primis lei che l’ha presieduta, ha aumentato la tariffa del 4,80% nel 2017, del 6,01% nel 2018, del 5,94% nel 2019, per un totale nel prossimo triennio che corrisponde al 16,75%. Un aumento assolutamente spropositato e inaccettabile, che probabilmente in termini assoluti è il più altro fra tutti quelli erogati dalle aziende di pubblico servizio.”

Insomma: c’è di che preoccuparsi. Non credete?

Qui, qui, qui e qui le fonti da cui ho attinto queste informazioni. Tranquilli: per non essere fazioso, ho inserito anche il Fatto Quotidiano come fonte.

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