Tasse 2015: la nuova legge di stabilità del Governo Renzi

tasse 2015 - la nuova legge di stabilitàImposte e tasse per il 2015: ieri, 15 ottobre 2014, il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova Legge di Stabilità (il nome della vecchia legge finanziaria).

La cosa sembra essere quest’anno abbastanza rivoluzionaria e pare aver spiazzato più di una testa.

Infatti quest’anno anziché pagare più tasse ci troveremo una legge con 18 miliardi di tasse e imposte in meno. O, perlomeno, così è stato dichiarato dal Governo (Renzi).

A questo link le slide esplicative dei provvedimenti contenuti nella legge.

Questo invece l’annuncio dato da Renzi su Twitter:

Come ogni legge di Stabilità anche questa è composta da 2 capitoli: Entrate per 36 miliardi ed Uscite per 36 miliardi.

Le Entrate (meno tasse)

  • 11 mld dal Deficit
  • 15 mld dalla Spendig Review
  • 3,8 mld da recupero dell’evasione fiscale
  • 0,6 mld da banda larga
  • 1 mld dalle Slot Machine
  • 3,6 dalle rendite finanziarie
  • 1 mld da riprogrammazione

Come vedete sembrano non esserci nuove tasse o imposte per noi comuni cittadini.

Vediamo comunque di analizzare i maggiori capitoli di entrata.

Il deficit

Questi 11 miliardi verranno dal raggiungimento del 2,9% di rapporto deficit/PIL contro il 2,2% dello scorso anno.

Renzi ha dichiarato: «Passeremo dal 2,2 al 2,9 per cento di rapporto deficit/Pil. Nella lettera alla commissione noi pensiamo che per l’Italia valgano la duplice categoria delle circostanze straordinarie: riforme strutturali e situazione economia. La situazione è evidente, abbiamo inserito un aggiustamento strutturale ma siamo comunque disposti a dialogare con la commissione di oggi e domani. Noi siamo dentro il rispetto delle regole europee per come la Ue le ha spiegate».

Secondo molti questo passo porterà l’Italia, assieme alla Francia, in rotta di collisione con i vertici dell’Unione europea (vedi falchi).

La Spending Review

Il Ministero del Lavoro e quello dell’Istruzione saranno quelli che contribuiranno maggiormente alla Spending Review. Un piano da 3 miliardi di tagli lineari alla spesa pubblica che, insieme agli altri risparmi su tutti i Ministeri ed amministrazioni, porteranno al saldo di 15 miliardi. I 3 miliardi di tagli ministeriali si traducono in 6 miliardi come saldo netto disponibile per le coperture necessarie alla Finanziaria.

Recupero evasione fiscale

Con la nuova legge di stabilità si dovrebbe mettere in campo una nuova serie di misure in grado di tracciare ogni movimento del contribuente. Si tratta di un “grande fratello” con l’occhio puntato sui flussi finanziari.
Potrebbero essere previste specifiche sanzioni per i contribuenti che non installeranno il POS; inoltre il potenziamento dei controlli potrebbe anche riguardare l’estensione dell’obbligo di emissione della fattura elettronica.
In questo modo l’Agenzia delle entrate conoscerà quasi in tempo reale il volume d’affari conseguito di professionisti o dagli altri operatori commerciali.
Questi strumenti, anche se ben difficilmente saranno in grado di monitorare tutte le transazioni finanziarie, dovrebbero generare un effetto di persuasione.

Rendite finanziarie

Arriverà un aggravio da 1,2 miliardi per fondi pensione e fondazioni che si aggiungono ai 2,4 di aumento di tassazione delle rendite dell’anno scorso.

Banda larga e slot machine

600 milioni dovrebbero entrare grazie alla vendita di frequenze della banda larga; inoltre si pensa di incassare 1 miliardo aumentando la tassazione su giochi e slot machine.

Riprogrammazione

Dietro questo titolo abbastanza ermetico si nasconde in realtà una misura molto semplice: l’efficentamento pari ad un miliardo per i fondi già stanziati.

Uscite

Per la prima volta non so da quanti anni, in manovra si spenderanno soldi per abbattere l’imposizione fiscale (le tasse).

Il premier ha dichiarato: “Abbassare le tasse non è di sinistra né di destra, ma da persone normali perché si era arrivati a un livello pazzesco”. Onestamente non credo gli si possa dar torto. Diciamo che la sua è una scommessa volta a tenere comunque basso il rapporto Deficit/PIL. Infatti, se si considera che il deficit si alzerà, bisognerà far leva sul rialzo deciso del PIL; e quale metodo migliore di farlo se non diminuendo l’imposizione sulle imprese e immettendo capitale nelle tasche dei cittadini?

E’ una scommessa e speriamo che, in quanto tale, la si vinca.

Veniamo ora alla lista:

  • 9,5 mld per la stabilizzazione del bonus di 80 Euro;
  • 5 mld per l’abbassamento dell’IRAP sulla componente lavoro;
  • 1,9 mld per la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato per tre anni;
  • 0,8 mld per introdurre il regime forfettario sulle Partita IVA a basso reddito;
  • 0,5 mld per esenzione ticket entro fine 2015 e per “bonus figli” fino al terzo anno di età per i bambini nati tra il 2013-2015;
  • 0,3 mld per il credito d’imposta per Ricerca e Innovazione: è un’agevolazione fiscale del 50% per incrementi annuali di spesa delle PMI che fatturano meno di 500 milioni;
  • 6,9 mld per spese già programmate dalla legislazione attuale;
  • 3 mld per eliminazione nuove tasse (Clausole di salvaguardia per cui, se non si raggiungessero gli obiettivi di bilancio, scatterebbero appunto nuove tasse come aumento automatico dell’IVA e di altre imposte indirette);
  • 1,5 mld per finanziare i nuovi ammortizzatori sociali per la DL Delega Lavoro (Jobs Act)
  • 0,5 mld di indebitamento netto per la scuola. La misura in realtà vale un miliardo e serve ad assumere tutti i 149mila della graduatorie a esaurimento. È la voce netta (0,5) non lorda (1);
  • 1 mld per il Patto di Stabilità con i Comuni: avranno il 70% di spazio di spesa in più;
  • 0,25 mld per pagare i Tribunali che prima venivano pagati dai Comuni;
  • 0,15 mld per finanziare l’Expo di Milano e costi di Roma Capitale (non è chiaro se la Città di Roma Capitale o la Citta Metropolitana);
  • 0,1 mld per finanziare la garanzia per l’erogazione dei TFR in busta paga a zero costi per le imprese;
  • 1,2 mld di cofinanziamento (???);
  • 3,4 mld di accantonamento riserve (un piccolo paracadute).

Sintesi e considerazioni personali

Come già detto inizialmente, quest’anno avremo una finanziaria non di tasse, quantomeno non per tutti, ma di agevolazioni per i comuni mortali e per le imprese.

Ricapitolando ci saranno meno tasse per le imprese che assumono o che puntano sul lavoro come fattore produttivo e finanziamenti della spesa pro-capite (80 Euro e TFR in busta paga). Inoltre ci saranno i nuovi ammortizzatori sociali che devono per forza essere programmati in vista dell’approvazione del Jobs Act.

La tenuta della Legge di Stabilità si giocherà sul filo del rapporto Deficit/PIL (debito su prodotto interno lordo), sulla scommessa dell’aumento del PIL a denominatore che, di fatto, fa diminuire il valore percentuale dell’indicatore. Più che altro mi chiedo se la Commissione Europea (tradotto Germania ed Europa del Nord) ce la farà passare davvero questa finanziaria. Renzi e Padoan ne sembrano abbastanza convinti.

Voi che ne dite?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.