Pro e Contro della Città Metropolitana

Pro e Contro Città MetropolitanaOggi, cercando in rete materiale aggiornato sulla Città Metropolitana e sui pro e contro del nuovo ente rispetto alle “vecchie” provincie, mi sono imbattuto in un’interessante intervista a due sul sito lavocedelpopolo.net tra Marco Piendibene (consigliere PD Civitavecchia) e Massimiliano Grasso (Lista “La Svolta” di Civitavecchia).

Certo l’intervista è limitata ai pro e contro dell’ingresso di Civitavecchia nella Città Metropolitana ma molti aspetti sono in un certo senso “esportabili” anche alla situazione di Bracciano e paesi limitrofi. Provo quindi a riassumere le posizioni pro e contro Città Metropolitana qui di seguito:

I pro

Innanzi tutto è bene precisare che l’ingresso nella Città Metropolitana non è un’opzione ma una conferma per la legge 56/14 del territorio della città metropolitana che coincide con quello della provincia omonima.

Redazione dello Statuto

Si può, e si deve, incidere sulla stesura dello Statuto per determinare per bilanciare le funzioni e ruoli tra Roma ed i comuni limitrofi (vedi suffragio e nomina del Vicensindaco non “romano”). In buona sintesi: Roma ha bisogno della Provincia e viceversa: facciamolo valere.

Il non partecipare attivamente alla vera e propria genesi plasmante dell’ente sarebbe come cedere “tout court” la possibilità di entrare in gioco nel territorio della Città Metropolitana come una delle zone strategicamente più importanti. L’essere “considerati” in fase di redazione dello Statuto, quando si dichiara di non voler far parte dell’ente, sembra un comportamento quantomeno schizofrenico e “a rischio”.

Evitare l’isolamento istituzionale

Si deve evitare un isolamento istituzionale che emergerebbe sicuramente allorquando si decidesse di rimanere in un’ancora indeterminata provincia la quale, rimanendo fuori dalla Città Metropolitana, perderebbe in funzioni e autonomia. Il legislatore ha infatti deciso di sacrificare un livello istituzionale che è stato identificato proprio nella provincia con la legge Del Rio.

Accesso ai fondi UE

Bisogna capire bene se il nuovo ente Città Metropolitana avrà accesso ai fondi specifici UE destinati all’ente territoriale “Roma Capitale” che dovrebbe essere cosa diversa dalla città Metropolitana:

“…è nata con la denominazione di ‘Città Metropolitana di Roma Capitale’. Dunque abbiamo due enti in Italia che si fregiano della capitalità: la Città Metropolitana di Roma Capitale e il Comune di Roma Capitale. Solo che il legislatore (art. 1.12 della L. 56/2014) ha chiarito che le funzioni speciali di Roma Capitale, fissate coi decreti legislativi delegati con la legge 42/2009, sono riferite al solo Comune di Roma Capitale. Dunque l’esser Capitale porta finora vantaggi al solo Comune, non anche alla Città Metropolitana, benché anch’essa sia Capitale”. (notizie radicali)

Se detti fondi fossero accessibili anche al nuovo ente si potrebbero detrarre dal Patto di Stabilità e si potrebbero liberare nuove risorse da destinare agli investimenti.

Non mi pare poco.

I contro

Scarsità di risorse economiche

Nel caso particolare di Civitavecchia, non ci si pone contro la Città Metropolitana di Roma Capitale a priori quanto, piuttosto, contro l’appartenenza prima alla Provincia di Roma e adesso alla Città Metropolitana per la scarsità di risorse a disposizione della città. Risorse che, invece, “potrebbero” essere a disposizione nel caso di partecipazione all’area di Viterbo (???) come capofila strategico per il rilancio di quest’ultima provincia.

Questa a me sembra, prima di tutto, un’affermazione che attiene solamente al campo delle ipotesi e si basa per ora sul nulla. Nel caso della nostra zona poi la cosa non avrebbe proprio fondamento: andremmo solamente ad avere un peso demografico maggiore ma non un eguale peso economico.

Inoltre non è che Viterbo se la passi proprio bene in termini di risorse economiche…

Mancanza di rappresentatività

Si è scarsamente rappresentati nel nuovo Consiglio Metropolitano per il meccanismo e la ponderazione dei voti che, in assenza di accordi all’interno dei partiti maggiori, rende irrilevante l’espressione di voto dei sindaci e consiglieri, che pesano pochissimo rispetto ai colleghi romani.

Oneri

Saremo un comune periferico dell’area che demograficamente conta pochissimo rispetto a un quartiere di Roma che fagociterà la gran parte delle risorse disponibili per Roma Capitale e “distribuirà” sulla propria area metropolitana gli oneri maggiori, si pensi ad esempio al trattamento dei rifiuti.

Dove sta scritto?

 I vantaggi dell’ingresso nella provincia di Viterbo

A parte il fatto che parlare della provincia dell’Etruria, Tuscia, o come volete non ha più un senso in quanto la Provincia di Viterbo verrà cancellata e, forse, verrà creata un’area insieme a Rieti (fonte UPI); bisogna capire prima di tutto quali saranno le decisioni della Regione circa le materie come Cultura, Sport, Turismo, viabilità che dovranno essere delegate direttamente ai Comuni, o alle nuove province, come enti di area vasta.

Senza che questi elementi vengano chiariti vedo difficile una lettura di vantaggi nell’ingresso in una provincia diversa da Roma.

Considerazioni personali sui pro e contro

Alla luce di quanto scritto sopra, la distinzione oggetto dell’articolo sembra relativamente inutile:

Entrare a far parte della Città Metropolitana non è una scelta ma un’evoluzione per legge. Alla fine, rispetto allo status quo ante, non mi pare che cambi molto in meglio o in peggio (che se ne dica).

Il non entrare nella Città Metropolitana, oltre ad essere attinente solo alla sfera delle ipotesi, non mi pare porti vantaggi (non se ne ha evidenza effettiva) ma mi pare essere solo la proiezione di paure e di false aspettative sul contare di più di quello che effettivamente rappresentiamo come zona.

Siete d’accordo?

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