Referendum a Bracciano: gioco, partita e incontro per Sala

Giuliano Sala ed il ReferendumDa qualche settimana nella città di Bracciano (Roma) il dibattito è incentrato sulla Città Metroplitana e sull’eventuale Referendum Consultivo.

Per legge approvata ad aprile di quest’anno sono state infatti istituite le città metropolitane. Il tutto è passato quasi sotto silenzio tra i media locali.

Il circolo del PD di Bracciano si è fatto promotore di un incontro dibattito sul tema della Città Metropolitana di Roma capitale il 13 settembre 2014. In questa sede si è parlato dell’ente, della sua istituzione, delle sue competenze e, insieme ai sindaci del circondario, si è tenuto un dibattito sulla questione e sull’opportunità di indire dei Referendum sull’adesione.

Da questo incontro è partita una massiccia campagna sui “contro” della Città Metropolitana di Roma Capitale. Questi gli argomenti principali: “Roma ci fagociterà; costruiranno case popolari a Bracciano che diventerà una Borgata; Marino poterà qui i campi Rom; Roma ci prenderà l’acqua e eleggerà Bracciano a sua discarica”. Su questi argomenti si è poggiata la richiesta (indotta) della popolazione di avere un referendum consultivo sulla possibilità di non aderire alla Città Metropolitana. Anzi: si è cominciato a raccogliere firme al grido di: “Il Sindaco Sala non ti ha informato sulla città metropolitana: Vogliamo scegliere tra autonomia e adesione all’ente.”.

Non discuto sull’opportunità e sulle modalità di tale raccolta (ne ho già parlato qui) che, in breve tempo, si è trasformata, grazie all’inedita accoppiata M5S e destre cittadine, in un referendum contro la persona del Sindaco ed il suo operato (puro marketing politico). I risultati del lavoro delle opposizioni si sono concretizzati in circa 4.000 firme raccolte non si sa bene con quale modalità (sono state infatti presentate autenticate da diversi consigliere comunali di opposizione; gli stessi sono stati visti da me personalmente stazionare seduti ad un bar piuttosto che in giro per il paese, e non ad autenticare firme).

L’apertura all’ipotesi Referendum

A questo punto, il 30 settembre, il Sindaco Sala rilascia questo comunicato:

“Sono assolutamente favorevole che i cittadini di Bracciano possano esprimersi sull’adesione o meno alla nuova Citta Metropolitana di Roma. E’ fondamentale che tutto questo avvenga seguendo percorsi istituzionali ovvero, per quanto riguarda Bracciano, secondo le regole stabilite dallo specifico Regolamento sul Referendum Consultivo approvato nel 2004”.

Ed ancora:

“Fare un Referendum Consultivo – spiega ancora il sindaco Sala – significa organizzare una consultazione elettorale vera e propria con la raccolta di firme – almeno da parte del 25 per cento degli aventi diritto, che devono essere autenticate dinanzi a pubblici ufficiali, presentare un quesito, avviare una campagna elettorale allestire seggi per le votazioni con tato di presidenti e scrutatori. Il costo potrebbe essere elevato ma, ciò nonostante, ribadisco che non sono contrario, se questa è l’esigenza, di avviare la macchina organizzativa affinché il referendum consultivo possa tenersi. Ricordiamo che – sottolinea ancora il sindaco – l’iter di avvio della nuova istituzione è già partito e che il 5 ottobre prossimo sono fissate le elezioni di secondo livello per la elezione del Consiglio metropolitano. Prendiamo atto, al momento di una legge dello Stato. In qualità di sindaco – dice ancora Sala – sarò membro di diritto della Conferenza metropolitana in seno alla quale porterò avanti l’impegno di scrivere nel nuovo statuto una norma che preveda l’elezione diretta del sindaco e del Consiglio metropolitano in base al sistema elettorale che sarà individuato secondo le disposizioni della Legge Del Rio, restituendo, in questo modo, la possibilità ai cittadini di individuare direttamente i propri rappresentanti in seno alle istituzioni. E’ doveroso inoltre rassicurare i cittadini: i Comuni in quanto tali non sono destinati a scomparire. Il nuovo organismo svolgerà prevalentemente le funzioni già assegnate alla Provincia di Roma. Ritengo sia importante – aggiunge il sindaco – cominciare anche un dibattito ed un confronto che magari possa prevedere una Unione dei Comuni del lago, una nuova istituzione, normata ugualmente dalla nuova legge Del Rio alla quale potrebbe essere affidata la gestione intercomunale di servizi, come già accade in ambito socio-sanitario, quali i trasporti pubblici”.

Lo stesso giorno alle 17 veniva convocato un Consiglio Comunale per deliberare sull’argomento.

Il Consiglio Comunale

Il Sindaco dimostra di aver preso atto della richiesta di mossa da un numero così elevato di cittadini e, nella seduta si raggiunge l’accordo unanime per sostenere l’iniziativa popolare per l’indizione del Referendum Consultivo sull’adesione alla Città Metropolitana secondo le regole stabilite dal regolamento redatto nel 2004 dall’allora Giunta Negri. Regolamento preciso e particolarmente stringente.

“E’ stato raggiunto un buon accordo – commenta il sindaco di Bracciano Giuliano Sala – su quelle che sono le scelte del comitato che ha avvitato la raccolta di firme. E’ stato riconosciuto il grande impegno da loro portato avanti. Il Consiglio comunale – dice ancora il sindaco – ferma l’adesione ope legis alla Città Metropolitana di Roma, ha concordato di avviare l’iter per la convocazione di un referendum consultivo secondo quanto previsto dal nostro stringente regolamento. I cittadini con la loro partecipazione – aggiunge Sala – decideranno in maniera intangibile se aderire o meno alla Città metropolitana. In base all’esito referendario la procedura da avviare sarà quella di approvazione di una legge che modifichi le circoscrizioni provinciali come previsto dall’articolo 133 della Costituzione italiana”.

Considerazioni personali

Se dovessi interpretare a modo mio quanto successo e quanto detto in consiglio comunale sull’ipotesi Referendum, lo farei così:

“Carissimi,
Avete presentato tutte queste firme, raccolte chissà come. Ne prendo atto. Ovviamente non penserete mica che si prendano queste come buone, vero? Non indaghiamo su come le avete raccolte ad autenticate altrimenti andremmo a finire con N denunce per falso in atto pubblico.
Volete davvero il referendum? Bene. C’è un apposito regolamento fatto DA VOI nel 2004: atteniamoci a quello.
Adesso preparate i quesiti e cominciate a raccogliere le firme, che devono essere almeno il 25% della popolazione votante.
Chiaramente il Referendum ha un costo non banale e sappiate che la responsabilità politica di tutto questo ricadrà su di voi se non si raggiungerà almeno il 50,1% di partecipanti al voto.
Adesso si fa sul serio e vediamo cosa pensano veramente i Braccianesi su questa bella operazione di marketing politico”.
In tutto questo, sempre nello stessa seduta consiliare, si è deliberato “di dare mandato al sindaco, componente di diritto della Conferenza metropolitana, in sede di predisposizione e successiva approvazione dello statuto della Città Metropolitana, di sostenere l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano con il sistema elettorale che sarà determinato con legge statale, come previsto dal comma 22 dell’art. 1 della citata legge 56/2014”. Come a dire: diamo spazio a questa pantomima ma, intanto, cominciamo a lavorare sul serio allo Statuto della Città Metroplitana.

Secondo me, il Sindaco si è aggiudicato alla grande la partita (non credevo ce l’avrebbe fatta in questa misura): ha dato spazio all’opinione della popolazione che chiedeva di esprimersi; l’ha fatto secondo legge; ha rimbrottato l’opposizione sulle modalità dell’azione intrapresa (e l’opposizione si è presa il cazziatone) e si è portato a casa un mandato “pieno” per andare avanti sulla Città Metropolitana.

Come già detto: “gioco, partita, incontro”.

Chapeau!

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